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PATONAZ
Franklyn Dzingai & Wilfred Timire 

Opening day: 21 settembre 2023 18:30 - 20:30

22 settembre - 18 novembre, 2023
Osart Gallery, Corso Plebisciti 12, 20129 Milano

Osart Gallery è lieta di presentare la doppia personale di Franklyn Dzingai (Kwekwe, 1988) e Wilfred Timire (Harare, 1989), dal titolo PATONAZ (In the City), che segna il ritorno dei due artisti dello Zimbabwe negli spazi della galleria milanese. Dopo il successo ottenuto nella collettiva SHANDUKO (2022), i due artisti tornano con una nuova serie di opere che gravita attorno al tema della vita in città, nella fattispecie Harare, dove entrambi vivono e lavorano, e dei suoi abitanti. Gli spazi della galleria diventano quindi un'estensione simbolica delle strade e degli interni della capitale, ricca di stimoli e contraddizioni, dividendosi tra sentimenti e atteggiamenti in netto contrasto che raccontano delle attività quotidiane, delle speranze, difficoltà, sogni di riscatto sociale e vibrazioni di un popolo che sussiste e coesiste in equilibrio perfetto tra rispetto della tradizione e costruzione del futuro. 

 

La popolazione dello Zimbabwe è una delle più giovani al mondo (il 60% di essa ha meno di 25 anni), mentre l'economia del Paese è una delle più deboli: inflazione incontrollata, disoccupazione dilagante e scarsità di servizi ne fanno uno dei luoghi più “difficili” dove vivere. Ciononostante, lo Zimbabwe è attualmente patria di uno degli ecosistemi artistici più prolifici dell'area dell'Africa meridionale, e i suoi rappresentanti si fanno portavoce e custodi di elementi di tradizione culturale che si mescolano a nuovi linguaggi, come quello del riciclo di materiali, che deriva direttamente da uno dei pilastri dell'esistenza quotidiana del popolo del Paese. Il riciclo è infatti alla base della microeconomia come dimostrato, ad esempio, dai rigattieri che abbondano ai bordi delle strade di Harare, o all'interno delle abitazioni, dove famiglie numerose si ingegnano ogni giorno per sopperire nelle maniere più creative alla scarsità di beni di prima necessità. 

 

Allo stesso modo Dzingai e Timire declinano la propria produzione artistica, il primo attraverso l'utilizzo di tecniche di stampa su tela e applicazioni collage, il secondo creando veri a propri arazzi utilizzando scarti di borse di plastica cucite insieme con ago e filo. Entrambi gli artisti permeano le proprie opere di un estremo neorealismo, che funge da ponte ideale tra la tradizione (i ritratti di famiglia di Dzingai sono ispirati a immagini del proprio archivio personale degli anni '70 e '80) e la contemporaneità del quotidiano in Zimbabwe (come evidenziato dai soggetti di Timire, vestiti di accessori e abiti colorati, colti in atteggiamenti rilassati), facendosi testimoni e narratori della realtà nella quale sono immersi. 

 

La città è quindi il palcoscenico dove si dipanano storie di vita vera, personaggi e sentimenti di orgoglio e resilienza di un Paese che, nonostante le difficoltà, continua ad avere voglia di raccontarsi e di rinnovarsi. 

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